Come diventare Energy Manager? Requisiti, nomina, formazione e compensi
Per diventare Energy Manager è necessario possedere un titolo di studio idoneo, come una laurea in ingegneria (energetica, elettrica, meccanica, ambientale) o in discipline affini come fisica, chimica o architettura. In alternativa, anche un diploma tecnico può essere valido, se accompagnato da esperienza e da un percorso formativo specifico. Oltre al titolo di studio, è fondamentale acquisire competenze su tematiche come la diagnosi energetica, la normativa sull'efficienza energetica, le ISO che regolano il settore. Queste conoscenze sono essenziali per operare in contesti complessi come aziende energivore, enti pubblici o organizzazioni multisito, e si acquisiscono tramite formazione specialistica, come master o corsi mirati in energy management.
Se il tuo obiettivo è quello di assumere il ruolo di Energy Manager, la soluzione più concreta è il corso di formazione, aggiornato alla normativa UNI CEI 11339, pensato per professionisti tecnici che vogliono qualificarsi come Energy Manager o ottenere la certificazione come EGE - Esperto in Gestione dell'Energia.
Corso Energy Manager
Se invece desideri approfondire l'argomento, in questo articolo sono raccolte le risposte alle domande più frequenti che aiutano a inquadrare meglio questo profilo professionale. Ecco quali sono:
- Cosa significa Energy Manager?
- Cosa fa un Energy Manager?
- Quando è obbligatorio nominarne uno?
- Chi può essere nominato?
- Qual è il suo stipendio medio in Italia?
- Quali sono gli sbocchi lavorativi?
Cosa significa Energy Manager?
L'Energy Manager, o manager energetico, è una figura introdotta dalla Legge 10/1991 ed è il responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia in un'organizzazione pubblica o privata. È un profilo tecnico di monitorare i consumi, promuovere l'efficienza e ottimizzare i costi energetici, contribuendo alla sostenibilità economica e ambientale dell'ente in cui opera. Con la crescita della Green Economy e l'adozione di sistemi di gestione certificati come la ISO 50001, questo ruolo ha assunto un peso sempre più strategico. In molti casi, viene ricoperto da un professionista qualificato anche come EGE - Esperto in Gestione dell'Energia, secondo la norma UNI CEI 11339, questo porta spesso a confondere le due figure che, pur essendo simili, hanno parecchie differenze. La principale è che l'Energy Manager è una funzione prevista dalla legge e può essere nominata internamente, mentre l'EGE è una certificazione professionale che attesta competenze tecniche e operative riconosciute a livello nazionale.
Cosa fa un Energy Manager?
Il ruolo dell'Energy Manager prevede lo svolgimento di una serie di attività tecniche e gestionali finalizzate al miglioramento dell'efficienza energetica e al contenimento dei costi. Tra i suoi compiti principali rientrano:
- l'analisi dei consumi energetici e la costruzione della baseline;
- il monitoraggio costante dei dati energetici e dei costi;
- la proposta di interventi di efficientamento tecnico, gestionale o comportamentale;
- la gestione degli approvvigionamenti energetici, dei contratti e delle tariffe;
- la valutazione degli investimenti energetici e dei relativi ritorni economici (ROI, TIR);
- la redazione di report direzionali e di documentazione tecnica, spesso connessa a obblighi normativi.
L'obiettivo è duplice: da un lato, ridurre i costi energetici, dall'altro guidare l'organizzazione verso un modello più sostenibile e conforme alle normative vigenti. Questo è ciò che accade nel settore privato, ma nella pubblica amministrazione le dinamiche sono in parte diverse.
Quali sono i compiti di un Energy Manager nella pubblica amministrazione?
Il ruolo è analogo nei principi, ma si inserisce in un contesto normativo e gestionale specifico. Anche qui il professionista analizza i consumi, propone azioni di efficientamento e supporta il contenimento della spesa pubblica, ma con alcune particolarità:
- opera spesso su patrimoni immobiliari articolati (scuole, uffici, ospedali, impianti sportivi);
- si interfaccia con uffici tecnici, responsabili del patrimonio e organi politici;
- contribuisce all'adozione di sistemi di gestione ISO 50001 nella PA, spesso collegati a bandi e piani energetici territoriali;
- supporta l'ente nell'accesso a incentivi e fondi pubblici per la riqualificazione energetica.
Inoltre, la nomina dell'Energy Manager nella PA è obbligatoria oltre determinate soglie, come previsto dalla Legge 10/1991. Approfondiremo questo aspetto nel prossimo capitolo.
Quando è obbligatorio nominare un Energy Manager?
L'art. 19 della Legge 10/1991 stabilisce l'obbligo di nominare un tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia da parte di aziende ed enti che superano determinati consumi energetici annui. In particolare, la nomina è obbligatoria per:
- Aziende del settore industriale con un consumo annuo superiore a 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP);
- Soggetti operanti nel settore civile, terziario e dei trasporti con un consumo annuo superiore a 1.000 TEP.
L'obbligo riguarda sia soggetti pubblici che privati, con o senza personalità giuridica, come ribadito dalla Circolare MiSE del 18 dicembre 2014. Ecco quali sono nello specifico:
| Soggetti Obbligati | Esempi |
|---|---|
| Persone Fisiche | Titolari di Aziende Individuali |
| Persone Giuridiche | Associazioni, Fondazioni, Società per Azioni |
| Enti Pubblici anche non economici | Comuni, Province, Aziende sanitarie locali, Istituti popolari territoriali per l'edilizia residenziale, Aziende speciali degli enti locali |
| Altri soggetti privi di personalità giuridica | Associazioni non riconosciute, Società semplici, irregolari o di fatto, Consorzi |
Secondo la legge 10/91 queste realtà aziendali dovranno designare il loro Energy Manager ogni anno entro il 30 di Aprile, inviando la comunicazione della nomina tramite l'apposita procedura online gestita da FIRE (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia), che funge da soggetto incaricato dal Ministero per raccogliere i dati relativi. Per procedere è necessario accedere al Portale Energy Manager FIRE, registrarsi, compilare la dichiarazione di consumo e inserire i dati del soggetto nominato. Una volta completata la procedura, viene generato un attestato di avvenuta nomina.
Chi può essere nominato Energy Manager?
La nomina dell'Energy Manager può essere attribuita a:
- dipendenti dell'azienda;
- consulenti esterni.
A differenza di quanto accade per la figura dell'EGE (Esperto in Gestione dell'Energia), la Legge 10/1991 non prevede obblighi particolari in merito a requisiti formali o certificazioni per ricoprire il ruolo di Energy Manager. Tuttavia, come abbiamo detto in apertura, è evidente che per svolgere questa funzione in modo efficace sono indispensabili competenze tecniche e una formazione coerente con le responsabilità del ruolo. Parliamo, ad esempio, di titoli di studio in ambito energetico, come lauree o diplomi in discipline tecnico-scientifiche, ma anche di percorsi specialistici come master o corsi professionalizzanti.
👉Tra questi, torniamo a segnalare il corso Energy Manager organizzato da Pedago, pensato per fornire a professionisti e tecnici gli strumenti operativi, normativi e gestionali necessari per intraprendere questo percorso o approfondire le competenze richieste per la nomina.
Quanto guadagna un Energy Manager?
In Italia Energy Manager, in media, percepisce uno stipendio che va dai 40.000 e ai 60.000 euro lordi annui, cifra che può variare sensibilmente in virtù dell'esperienza, delle responsabilità, del settore in cui si opera e delle certificazioni di cui si è in possesso. I profili con meno esperienza partono da cifre che si aggirano sui 30.000-35.000 euro, mentre gli esperti possono arrivare a 90.000 euro, specialmente nel settore industriale, con picchi che possono arrivare anche a 150.000 nei casi di professionisti con esperienza pluriennale consolidati in ruoli dirigenziali.

Quali sono gli sbocchi lavorativi?
L'Energy Manager è una figura sempre più richiesta in aziende pubbliche e private che puntano a ridurre i consumi, ottimizzare i costi e adottare strategie di sostenibilità. Gli ambiti di impiego spaziano dall'industria manifatturiera al terziario, dalla pubblica amministrazione alle società di consulenza e servizi energetici (ESCO), fino alle startup della smart energy. In Italia, nel 2024 sono state registrate 2.571 nomine di Energy Manager, di cui 1.752 obbligatorie per legge e 819 su base volontaria. Questi numeri indicano una domanda crescente e consolidata, che coinvolge sia grandi imprese sia organizzazioni pubbliche. Il ruolo è in espansione grazie a nuove opportunità come comunità energetiche, audit obbligatori, PNRR e progetti di efficienza. Per questo, formarsi oggi come Energy Manager significa posizionarsi in un mercato dinamico, con possibilità concrete di inserimento e crescita professionale.
VEDI ANCHE: Come diventare EGE: requisiti e mansioni dell'Esperto della Gestione dell'Energia
Commenti
-
Giuliana
19/02/2021 - 12:21
E'indispensabile una laurea in ingegneria per diventare ege? sono laureata in economia e lavoro come operatrice di sala mercato in una società energetica. volevo ampliare le mie conoscenze e le mie possibilità su mercato del lavoro in vista di un indirizzo sempre più green e meno volto agli sprechi.
RispondiRedazione Pedago.it 22/02/2021 - 10:15Salve, troverà i requisiti necessari per diventare ege nell'articolo al seguente link: https://www.pedago.it/blog/come-diventare-ege.htm
-
Francesco
06/06/2019 - 10:41
Buongiorno. un architetto può svolgere il ruolo di energy manager? se può essere ege, può svolgere anche l'incarico di em?
Rispondi -
Giorgio Tidona
19/04/2019 - 00:55
Buonasera. sto per terminare la triennale in ingegneria energetica al politecnico di torino, e continuerò la magistrale sempre in questo ambito. ho visto vari corsi, anche di durate diverse, che mirano tutti allo stesso fine. posso sapere se c'è un corso consigliato rispetto ad altri o che debba essere in qualche modo certificato? inoltre per esperienza pluriennale non riesco a quantificare un numero, dipendendo anche dalla qualità dell'esperienza. posso avere delucidazioni anche su questo punto? grazie in anticipo
RispondiRedazione Pedago.it 19/04/2019 - 09:43Buongiorno, nello specifico il corso, il cui link è presente in questo articolo è considerato un valido strumento sia per l'energy manager che per la figura dell'e.g.e. o esperto in gestione dell'energia, in quanto fornisce le competenze e le conoscenze necessarie per svolgere le mansioni di entrambi e nel caso dell'e.g.e. è propedeutico processo di certificazione. per quanto riguarda anni di esperienza e titoli di studio la figura dell'e.g.e. è più definita, troverà info utili a questo link.
-
Pasquarelli Armando
11/04/2019 - 20:56
Non ho capito bene se è obbligatorio acquisire un attestato per avere un incarico da e.m. io sono un perito elettrotecnico. posso assumere e svolgere mansioni di em?
RispondiRedazione Pedago.it 12/04/2019 - 14:44L'attestato non è obbligatorio, ma vivamente consigliato in quanto le competenze acquisibili tramite il corso sono utili al corretto svolgimento delle mansioni di e.m. e contengono riferimenti alle principali normative in vigore. inoltre il corso è propedeutico all'esame di certificazione in esperto in gestione dell'energia o ege
Corso Gestione delle Gare d'Appalto
Corso CTU e CTP: operazioni peritali in tribunale
Corso Docfa 4.00.5: Gestione delle pratiche catastali
Corso Aggiornamento per Coordinatore della Sicurezza di 40 ore
Corso Cyber Security