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Incapsulamento dell'amianto: descrizione, fasi della procedura e costi

In ambito di bonifica dei siti contaminati dall'amianto esistono tre diverse tecniche, previste e disciplinate dalla normativa in vigore, tra cui è possibile scegliere in base alle condizioni del manufatto contenente amianto. Si tratta di incapsulamento, confinamento e rimozione, ciascuna delle quali è adatta a casi specifici e presenta vantaggi e svantaggi, sia in termini di protezione dall'esposizione che in termini di costi. In questo articolo esploreremo il concetto di incapsulamento dell'amianto e indicando quali sono i casi in cui è opportuno optare per questa tecnica di bonifica. Di seguito, dunque, verranno trattati gli aspetti principali della procedura di incapsulamento, le casistiche a cui essa è applicabile, le normative che la regolano, nonché i suoi pro e contro se paragonata alle altre tecniche.

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Incapsulamento amianto: cos'è

L'incapsulamento dell'amianto è una tecnica di bonifica utilizzata per gestire e contenere in modo sicuro l'amianto presente all'interno di un edificio o di una struttura, senza ricorrere alla rimozione e allo smaltimento. Utilizzando questa tecnica di bonifica l'MCA rimane "in loco", ma l'esposizione alle fibre d'amianto viene ridotta tramite l'applicazione di un materiale sigillante con cui viene cosparsa tutta la superficie in amianto; questo liquido aggrappante ingloba le fibre al suo interno evitandone la dispersione nell'ambiente. Tra le tre tecniche di bonifica si tratta, sicuramente, di quella più economica, semplice e veloce da realizzare tuttavia, rispetto alla rimozione, il rischio di esposizione all'amianto non viene totalmente azzerato, in quanto, nel tempo, il liquido coprente tende a perdere le sue capacità rendendo possibili nuove aero-dispersioni delle fibre. Per questo motivo, la normativa in vigore, prescrive specifici piani di controllo e manutenzione.

Riferimenti Normativi

La normativa in vigore in campo di bonifica amianto in Italia fa riferimento a due decreti principali:

  • il D.M. 06/09/1994;
  • il D.M. 20/08/1999.

Al netto dei criteri di analisi della dispersione delle fibre e dei valori limite di esposizione, in relazione all'incapsulamento al primo decreto ministeriale si deve l'individuazione della procedura per incapsulare gli MCA (insieme alle altre due tipologie di bonifica, ovvero rimozione e confinamento), i criteri con i quali operare la scelta della tipologia di bonifica e la predisposizione del piano di manutenzione e controllo.

Il Decreto del 99, invece, è più specifico e indica le caratteristiche, le tipologie e la composizione delle vernici e dei materiali incapsulanti.

Quando si può ricorrere alla bonifica per incapsulamento?

Si ricorre alla bonifica per incapsulamentoper le matrici compatte dei materiali in amianto e cemento amianto, siano esse superfici interne o esterne, a condizione che si trovino in buono stato di conservazione poiché diversamente, in caso di materiali troppo deteriorati, non sarà possibile procedere con il trattamento. Di solito questa tecnica è indicata per materiali difficilmente raggiungibili dotati di uno spessore ridotto. Specifichiamo che, in ogni caso, l'incapsulamento deve essere eseguito da ditte specializzate, ai sensi del D.M. 20/08/1999.

Come si incapsula l'amianto?

La procedura per l'incapsulamento dell'amianto si basa sull'applicazione di prodotti liquidi sigillanti che, una volta applicati sulla superficie, penetrano nel materiale inglobando le fibre di amianto creando una capsula protettiva attorno alla superficie interessata.

Tutta la procedura di applicazione si divide in 4 fasi specifiche:

  1. applicazione di un primer penetrante fissativo;
  2. applicazione di un primer penetrante consolidante;
  3. applicazione di una prima mano di guaina liquida elastomerica impermeabilizzante;
  4. applicazione di una seconda mano di guaina liquida elastomerica impermeabilizzante;

Il primer penetrante fissativo applicato nella prima fase contiene resine sintetiche la cui funzione è quella di penetrare in profondità la lastra di amianto creando una superficie aggrappante che favorisca l'azione del secondo prodotto: il premier consolidante. Quest'ultimo penetrando anch'esso in profondità, consolida la matrice cementizia in cui sono presenti le fibre di amianto. Entrambi i prodotti sono a base d'acqua, quindi hanno un basso impatto per l'ambiente.

Le ultime due fasi prevedono la stesura di un doppio strato di guaina liquida elastomerica impermeabilizzante, a base di polimeri acrilici la cui funzione sarà creare un rivestimento impermeabile sulla superficie di amianto.

Terminato il trattamento la ditta che si è occupata dell'incapsulamento dovrà rilasciare:

  • l'attestazione di conformità;
  • l'attestazione di conformità dell'esecuzione dei lavori.

Al tempo stesso, il proprietario dell'edificio contenente amianto dovrà:

  • mettere in atto un programma di manutenzione e controllo;
  • nominare un responsabile che si occupi di applicare tale piano.

Quanto dura l'incapsulamento dell'amianto?

La durata minima dell'incapsulamento dovrà essere indicata dalla ditta che ha realizzato l'opera di bonifica e dipende dalle tipologie di prodotti utilizzate:

  • per lavori svolti utilizzando prodotti edili standard, la durata dell'incapsulamento potrà avere una durata di circa 20 anni;
  • per lavori svolti utilizzando prodotti con performance più elevate, la durata dell'incapsulamento potrà avere una durata di circa 30 anni.

In ogni caso, si tratta di durate che possono essere influenzate anche da fattori esterni che variano a seconda del caso, per questo è necessario attuare con regolarità le attività di controllo e manutenzione previste nell'apposito piano.

Cosa prevede il piano di controllo e manutenzione?

Secondo il D.M. 20 agosto 1999, il proprietario o il responsabile dovranno provvedere a svolgere dei controlli periodici per verificare che:

  • non si siano verificati distacchi, sfaldamenti o fessurazioni del rivestimento incapsulante;
  • non sia scomparso il colore dell'ultimo strato di rivestimento incapsulante.

In base agli esiti dei controlli bisognerà provvedere con i dovuti interventi di manutenzione svolti secondo le indicazioni dello stesso decreto.

Vantaggi e svantaggi dell'incapsulamento

Effettuare la bonifica dell'amianto per incapsulamento ha i suoi pro e i suoi contro, tra gli innegabili vantaggi possiamo citare:

  • costo minore dell'intervento;
  • minore impatto ambientale;
  • minor rischio di esposizione alle fibre degli operatori che eseguono l'intervento;
  • nessuna produzione di rifiuti pericolosi.

Questo perché l'amianto incapsulato non dovrà essere soggetto a rimozione e smaltimento e, soprattutto, non dovranno essere svolti lavori di ricostruzione per sostituire il materiale con un altro più sicuro. Questo influisce nettamente sui costi e sulla fattibilità.

A fronte di ciò ci sono anche degli svantaggi e sono quasi tutti legati al fatto che l'incapsulamento non è una soluzione definitiva:

  • l'amianto rimane nella struttura;
  • non si esclude totalmente la necessità di doverlo rimuovere in futuro;
  • è necessario attuare un programma di controllo e manutenzione costante;
  • potrebbe verificarsi la necessità di ripetere l'operazione di incapsulamento più volte a distanza di anni.

Inoltre, l'intervento di incapsulamento può alterare alcune caratteristiche della struttura, ad esempio:

  • termiche;
  • acustiche;
  • anticendio.

Quanto costa incapsulare l'amianto?

Il costo dell'operazione di incapsulamento dell'amianto varia in base a diversi fattori:

  • metri quadrati di superficie da incapsulare;
  • numero di operai necessari a svolgere i lavori;
  • documentazione da richiedere all'ASL e autorizzazioni di cantiere;
  • costo dei materiali incapsulanti.

In base a ciò, l'operazione di bonifica può avere un costo medio di 13-15€ per ogni metro quadrato di superficie rivestita.

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Commenti

  • Geom.ing. Giuseppe Incognito 08/02/2024 - 18:45

    Ottima informazione per come trattare qualunque materiale edile realizzato con amianto.

    Rispondi

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