Deontologia Professionale per Geometri, Ingegneri a Architetti: quello che devi sapere
La deontologia professionale è un tema che riguarda da vicino tutti i professionisti, specie i tecnici iscritti agli Ordini e Collegi, e non si tratta solo di rispettare un regolamento interno, ma di seguire principi etici e regole di condotta atte a garantire serietà, trasparenza e tutela verso i clienti e la collettività, in un certo senso per tenere alto il buon nome dell'Ordine. In questo articolo vedremo cos'è la deontologia professionale e cosa sono i codici deontologici, analizzando nello specifico gli aspetti che riguardano geometri, architetti e ingegneri. Troverai anche indicazioni pratiche su come adempiere agli obblighi formativi previsti per l'ambito della deontologia tramite corsi accreditati, così da essere sempre in regola ed esercitare la professione con consapevolezza.
Cos'è la deontologia professionale?
La deontologia professionale è l'insieme di principi e regole che definiscono i comportamenti corretti nell'esercizio di una professione. Non si limita a stabilire obblighi formali, ma indica come il professionista deve agire per garantire integrità, competenza e rispetto nei confronti della collettività, dei clienti e dei colleghi. Essa si basa su un codice etico, che raccoglie valori generali come correttezza, lealtà e responsabilità sociale. È una sorta di bussola morale, priva di vincoli giuridici stringenti, ma utile a orientare la condotta del professionista. Su questo si innesta il Codice Deontologico, documento ufficiale e vincolante adottato da ciascun Ordine o Collegio. A differenza del codice etico, il codice deontologico ha valore normativo:
- definisce, attraverso articoli e capi, obblighi precisi (aggiornamento continuo, rapporti leali con clienti e colleghi, rispetto delle norme urbanistiche e di sicurezza);
- prevede sanzioni disciplinari in caso di violazione, che possono arrivare fino alla sospensione o alla radiazione dall'Albo.
La cornice giuridica è data dal D.P.R. 137/2012, che disciplina la riforma degli ordinamenti professionali e sancisce l'obbligo di formazione continua come dovere deontologico, e dallaLegge 247/2012, che richiama i principi di correttezza e competenza come fondamento dell'esercizio professionale. Ogni categoria professionale dispone di un proprio codice: quello degli Ingegneri, aggiornato dal Consiglio Nazionale nel 2014, quello degli Architetti predisposto dal CNAPPC, e quello dei Geometri redatto dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati. Tutti condividono lo stesso obiettivo: garantire serietà nella professione e rafforzare il rapporto di fiducia con la società. Vediamo ora di approfondirli uno per uno.
Deontologia per Geometri
La deontologia professionale dei geometri è disciplinata dal Codice approvato nell'aprile del 2007 con delibera del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL), e successivamente aggiornato nel 2023. Il codice si compone di 28 articoli, suddivisi in 5 titoli che regolano principi generali, condotta, prestazione, sanzioni disciplinari e disposizioni finali. Ecco cosa prevede nello specifico:
- il Titolo I stabilisce i principi generali, imponendo al geometra l'obbligo di agire con probità, dignità e decoro;
- il Titolo II detta regole di condotta sui valori sociali, la concorrenza leale, la pubblicità, i rapporti con colleghi, Consiglio e praticanti;
- il Titolo III disciplina la prestazione professionale, sottolineando il rapporto fiduciario con il committente e il rispetto delle norme sull'equo compenso introdotte dalla legge 21 aprile 2023, n. 49;
- il Titolo IV regola le sanzioni disciplinari che possono andare dall'avvertimento alla sospensione, fino alla radiazione dall'albo in caso di infrazioni gravi.
Un ruolo centrale è ricoperto dalla formazione continua. Gli iscritti, infatti, sono tenuti ad acquisire crediti formativi per geometri (CFP), di cui una parte obbligatoriamente in ambito deontologico. Nel triennio occorre conseguire 60 crediti formativi di cui almeno 6 crediti deontologici. La mancata acquisizione comporta conseguenze disciplinari: il professionista rischia di incorrere in sanzioni da parte del Collegio, con possibili ripercussioni anche sulla possibilità di esercitare incarichi e funzioni. I crediti deontologici possono essere conseguiti attraverso la partecipazione a corsi accreditati dal Consiglio Nazionale o dai Collegi territoriali, sia in presenza che in modalità e-learning.
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Deontologia per Ingegneri
Per gli ingegner il riferimento è il Codice Deontologico del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), aggiornato il 14 giugno 2023. Questo documento stabilisce i principi e le regole che guidano l'attività dell'ingegnere, ponendo al centro valori come competenza tecnica, sicurezza, responsabilità sociale e trasparenza. Il codice ricorda che l'ingegnere deve operare non solo nell'interesse del cliente, ma anche nell'interesse della collettività, garantendo la tutela della sicurezza, della pubblica incolumità e dell'ambiente. Vengono disciplinati i rapporti con i committenti, con i colleghi e con le istituzioni, ponendo particolare attenzione alla correttezza nei rapporti economici e contrattuali, alla gestione del segreto professionale e all'aggiornamento continuo delle competenze. Tra i principi cardine si sottolineano:
- la lealtà professionale;
- l'obbligo di indipendenza di giudizio tecnico;
- il dovere di astenersi da incarichi in conflitto di interesse;
- la centralità del rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro;
- la chiarezza nella comunicazione, evitando qualsiasi forma di pubblicità ingannevole o lesiva della professione.
Per quanto riguarda la formazione continua, gli iscritti sono tenuti ad acquisire annualmente 30 crediti formativi per ingegneri, di cui almeno 5 dedicati a tematiche deontologiche ed etiche. Questi crediti rappresentano la misura concreta dell'impegno a rispettare i principi del codice e a mantenere un elevato livello di qualità e aggiornamento professionale. La mancata acquisizione dei crediti o la violazione delle norme deontologiche può dar luogo a procedimenti disciplinari. Le sanzioni vanno dall'avvertimento alla censura, fino alla sospensione o, nei casi più gravi, alla radiazione dall'albo.
Deontologia per Architetti
Gli architetti seguono il Codice Deontologico definito dal Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), che ha pubblicato l'ultima versione in data 2 dicembre 2024 introducento novità significative su temi come equo compenso, parità di genere e inclusione. Il codice non si limita a fissare principi astratti, ma stabilisce regole concrete di comportamento. L'architetto è chiamato ad agire con indipendenza, trasparenza e correttezza, tutelando sempre il decoro e l'immagine della professione. Tra i doveri più rilevanti previsti dal codice rientrano:
- l'astensione in caso di conflitto di interessi;
- il rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche;
- la responsabilità verso la qualità architettonica delle opere progettate.
Particolare attenzione è posta alla comunicazione professionale: l'articolo 21 del nuovo Codice disciplina in dettaglio come deve essere svolta, limitandola a modalità corrette, veritiere e trasparenti. Anche la gestione dei rapporti economici e professionali con i collaboratori deve avvenire in forma scritta, a tutela di entrambe le parti.
Sul piano pratico, ogni professionista deve assolvere all'obbligo formativo triennale accumulando crediti formativi per architetti, che prevede un monte minimo di 60 CFP, di cui almeno 12 crediti deontologici. Questi crediti non sono solo un adempimento burocratico, ma il segno tangibile della conoscenza e del rispetto delle regole poste a fondamento della professione. Il mancato conseguimento dei crediti o la violazione delle norme deontologiche può comportare sanzioni disciplinari graduate: dall'avvertimento alla censura, fino alla sospensione o, nei casi più gravi, alla radiazione dall'Albo.
L'importanza dei crediti deontologici
A prescindere dall'ordine di appartenenza, i crediti deontologici sono la misura concreta con cui ogni professionista dimostra il rispetto delle regole e dei valori che guidano la propria categoria. Non si tratta solo di un adempimento formale: attraverso la formazione deontologica, architetti, geometri e ingegneri si aggiornano sulle norme, consolidano la consapevolezza delle proprie responsabilità e rafforzano la fiducia dei clienti e della collettività. Trascurare questo aspetto significa esporsi a rischi disciplinari e compromettere la qualità della propria attività. Al contrario, investire nella deontologia permette di crescere come professionisti, esercitare la professione con maggiore sicurezza e mantenere alto il prestigio della categoria.