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Il BIM diventa obbligatorio dal 2025: cosa cambia per i professionisti?

Il panorama delle costruzioni è in rapida evoluzione, guidato dalla digitalizzazione e dalla necessità di integrare il Building Information Modeling (BIM). Con la pubblicazione del D.L. 36/2023, o Nuovo Codice dei contratti pubblici, in data 1° aprile e con la successiva abrogazione del vecchio Codice, le novità previste dal codice sono diventate ufficiali portando cambiamenti in diversi settori connessi ai contratti pubblici e agli appalti. Tra i numerosi contenuti rilevanti presenti nel testo, ci sono degli articoli che riguardano direttamente ill settore delle costruzioni, essi sono:

  • Articolo 41: Livelli e contenuti della progettazione;
  • Articolo 43: Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni.

Nello specifico, l'Articolo 41 rivoluziona la stratificazione della progettazione, passando dai tre livelli precedenti a soli due: progetto di fattibilità tecnico-economica e progetto esecutivo, semplificando il processo per la realizzazione di opere pubbliche, supportato dalla reintroduzione dell'Appalto Integrato. Invece, l'Articolo 43 unifica le direttive sull'applicazione del BIM, indicandone obblighi e criteri di applicazione a cui dovranno attenersi sia coloro che intendono partecipare agli appalti che le stazioni appaltanti stesse. Nei paragrafi successivi approfondiremo proprio quanto previsto dall'articolo 43 per fornire maggiori informazioni in materia.

Il BIM diventa obbligatorio?

Si, dal 1° gennaio 2025 applicare la metodologia BIM diventerà obbligatorio per le gare d'appalto con importo superiore a 1 milione di euro, con l'unica eccezione che verrà fatta per le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria. Saranno vincolate al BIM in fase di manutenzione anche tutte quelle opere che in precedenza sono state gestite con altre metodologie. Inoltre, per tutti gli appalti che non rientrano in questa casistica, le stazioni appaltanti potranno comunque decidere di adottare il BIM su base volontaria.

Quali sono gli obblighi delle stazioni appaltanti relativi al BIM?

Entro il 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti hanno l'obbligo di adottare metodi e strumenti in grado di gestire l'informativa digitale relativa a:

  • opere superiori a 1 milione di euro su cui ricade l'obbligo del BIM;
  • opere a cui si decide di applicare il BIM volontariamente.

In entrambi, le stazioni dovranno assicurare la presenza di piattaforme interoperabili servendosi di formati aperti non proprietari, in modo da:

  • non limitare la concorrenza tra i fornitore di tecnologie;
  • non limitare tra i progettisti il coinvolgimento di specifiche progettualità;
  • consentire il trasferimento dei dati tra le pubbliche amministrazioni e gli operatori economici interessati.

Più in generale, le stazioni dovranno anche assicurare il rispetto di quanto previsto dalla normativa, specie da:

  • articolo 19 del Codice per quanto riguarda i principi e i diritti principali;
  • allegato I.9. per quanto riguarda i criteri premiali e la documentazione di gara.

L'allegato I.9 al codice degli appalti e il BIM

L'Allegato I.9 fornisce delle indicazioni dettagliate per l'adozione e la gestione BIM nelle operazioni di appalto pubblico, focalizzandosi su:

  • misure relative alla formazione del personale, agli strumenti e all'organizzazione necessaria;
  • criteri per garantire l'uniformità nell'uso dei metodi e degli strumenti digitali per la gestione dell'informazione;
  • misure per l'attuazione dei processi di gestione dell'informazione supportata dalla modellazione informativa;
  • modalità di scambio e interoperabilità dei dati e delle informazioni;
  • Lspecifiche tecniche nazionali ed internazionali applicabili;
  • Il contenuto minimo del capitolato informativo per l'uso dei metodi e degli strumenti di gestione informativa digitale.

Di seguito abbiamo sintetizzato gli aspetti principali delle nuove regole e delle procedure da applicare.

Adempimenti Preliminari e Implementazione del BIM

In primo luogo l'allegato approfondisce gli adempimenti preliminari necessari per l'utilizzo efficace del BIM nelle fasi di affidamento e esecuzione dei contratti pubblici. Dal piano di formazione del personale all'atto di organizzazione, la normativa sottolinea la necessità di andare oltre la definizione concettuale, richiedendo l'effettiva attuazione di tali adempimenti per garantire l'efficacia della metodologia BIM nell'ambito dell'Amministrazione.

Figure Professionali BIM e Organizzazione

Un aspetto di particolare rilevanza è l'identificazione e la codifica delle figure professionali BIM all'interno delle Stazioni Appaltanti. L'Allegato I.9 specifica la nomina particolari figure specializzate, ovvero:

CDE Manager o gestore dell'ambiente di condivisione dati, una figura attivamente coinvolta nella ricerca e implementazione di soluzioni informatiche di rete o in cloud che contribuisce a garantire una gestione efficiente e sicura dell'ambiente di condivisione dei dati, svolgendo un ruolo fondamentale nell'ottimizzazione delle risorse informatiche aziendali.
BIM Manager figure che assume il ruolo di gestore dei processi digitalizzati all'interno dell'organizzazione, la cui attività principale è legata alla digitalizzazione dei processi implementati dall'organizzazione stessa. Questa figura può supervisionare o coordinare in modo globale il portafoglio delle commesse in corso, contribuendo in modo significativo alla trasformazione digitale a livello organizzativo
BIM Coordinator figura opera come coordinatore dei flussi informativi, agendo a livello di singola commessa, collaborando strettamente con i vertici dell'organizzazione e segue le indicazioni fornite dal BIM Manager nella gestione complessiva dei processi digitalizzati. Questa figura svolge un ruolo chiave nell'assicurare la coerenza e l'efficienza dei flussi informativi durante tutte le fasi del progetto.
BIM Specialist operatore avanzato nella gestione e modellazione informativa. La sua attività si concentra all'interno delle singole commesse, dove opera utilizzando specifiche procedure digitalizzate attraverso la modellazione a oggetti. Grazie alle competenze avanzate, il BIM Specialist contribuisce in modo significativo alla precisione e all'ottimizzazione delle informazioni durante la realizzazione del progetto.

Ambiente di Condivisione Dati e ACDAT Proprio

Secondo l'allegato è necessario che le Stazioni Appaltanti adottino un ambiente di condivisione dati proprio, chiamato ACDAT. Questa scelta strategicamente mirata punta a garantire l'autonomia dell'Amministrazione, evitando dipendenze esterne e assicurando il controllo diretto sul flusso informativo. La definizione dettagliata delle caratteristiche, prestazioni e modalità di gestione dell'ACDAT riflette un approccio olistico e rigoroso.

Inoltre, l'allegato stabilisce regole comuni per entrambe le tipologie di affidamenti, evidenziando l'uso cruciale dell'ACDAT. La documentazione di gara deve essere resa disponibile tramite l'ambiente di condivisione dati sin dalla fase di gara, garantendo la coerenza nel flusso documentale tra le parti coinvolte.

Formati Aperti, Specifiche Tecniche e Norme Internazionali

L'utilizzo di formati aperti non proprietari, in accordo con le norme UNI EN ISO 19650 e UNI 11337, sottolinea l'impegno a garantire la concorrenza e la condivisione efficiente delle informazioni. L'Allegato I.9 conferma l'importanza delle specifiche tecniche, richiamando le norme internazionali adottate dall'Unione europea. Questo approccio contribuisce a garantire uniformità nell'uso dei metodi e strumenti di gestione informativa.

Capitolato Informativo e Flusso Documentale BIM

La distinzione tra il Capitolato Informativo per servizi di architettura/ingegneria e lavori/appalto integrato indica una precisione crescente nella gestione informativa. Il flusso documentale, dalla fase di gara all'offerta e al Piano di Gestione Informativa, è essenziale per garantire la coerenza e la trasparenza nel processo di appalto BIM. La necessità di coerenza tra Capitolato Informativo e documento di indirizzo alla progettazione sottolinea l'importanza di un'approfondita pianificazione iniziale.

L'impatto del BIM obbligatorio sui professionisti

L'avvento del 1° gennaio 2025 e del conseguente obbligo del BIM sarà una vera e propria rivoluzione che porterà molti cambiamenti per i professionisti del settore della progettazione che operano nelle gare d'appalto. Come al solito la capacità di sapersi adattare alle nuove sfide e di aggiornare il proprio bagaglio professionale sarà determinante, specie in un panorama lavorativo così competitivo come quello delle gare d'appalto. Ancora una volta, dunque, la formazione e l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze farà la differenza. Per fornire a tutti i professionisti che vogliono emergere conseguendo le certificazioni BIM e partecipare alle gare d'appalto, consigliamo di consolidare prima le loro conoscenze su diversi aspetti cruciali come ad esempio la conoscenza dei principali software necessari per l'applicazione della metodologia BIM.

Quali sono i software più utilizzati nel BIM?

Esistono diversi software BIM disponibili sul mercato, ognuno con le proprie caratteristiche e funzionalità. Di seguito, una lista dei software BIM più utilizzati nel settore:

Autodesk Revit uno dei software BIM più diffusi al mondo, che consente di creare modelli 3D dell'edificio, contenenti informazioni dettagliate su tutti i componenti dell'edificio, dalle strutture alle installazioni, dalle finiture alla sostenibilità.
ArchiCAD un altro software BIM molto popolare, che consente di creare modelli 3D dell'edificio e di generare automaticamente le tavole tecniche e le viste in pianta, sezione ed elevazione.
Allplan un software BIM sviluppato da Nemetschek, che consente di creare modelli 3D dell'edificio, generare automaticamente le tavole tecniche e le viste in pianta, sezione ed elevazione e gestire le informazioni relative alla gestione e alla manutenzione dell'edificio
Tekla Structures un software BIM sviluppato da Trimble, specializzato nella progettazione di strutture in acciaio e di impianti industriali.
BIMx un software BIM sviluppato da Graphisoft, che consente di visualizzare i modelli 3D dell'edificio in modo interattivo, utilizzando dispositivi mobili come smartphone e tablet.
Vectorworks un software BIM sviluppato da Vectorworks, che consente di creare modelli 3D dell'edificio e di generare automaticamente le tavole tecniche e le viste in pianta, sezione ed elevazione

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