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Chi è l’architetto iunior: differenza, laurea, esame di stato, iscrizione all'albo e competenze

L'articolo di oggi è rivolto agli architetti o a coloro che aspirano a diventarlo, chiariremo una questione fondamentale rispondendo alla domanda: Chi è l'architetto iunior? Vedremo insieme quali sono le reali differenze che intercorrono tra questa figura e quella dell'architetto senior, analizzando percorsi formativi, esami di stato, competenze ma, come nostro solito, partiremo innanzitutto dalla definizione.

Definizione di Architetto Iunior

Quella dell'Architetto iunior o junior è una figura/qualifica professionale introdotta dal Dpr n°328 del 5 giugno 2001 intitolato "Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonche' della disciplina dei relativi ordinamenti". Si tratta dunque di un professionista che offre un percorso diverso per diventare architetto il quale gli permette di operare in certi ambiti dell'edilizia e dell'urbanistica.
Nonostante quello che si potrebbe pensare, la dicitura iunior non si riferisce ad un fattore di età.

Differenze tra Architetto Junior e Architetto

Per capire meglio chi è questo professionista è necessario indicare in cosa esso si differenzia dall'architetto (o architetto senior). Le maggiori differenze si individuano in 4 campi:

  • Laurea conseguita
    ovvero laurea triennale in "Gestione del processo edilizio "o in "Scienze dell'Architettura" o corsi di laurea di classe 4 o 8;
  • Esame di Stato specifico
    riservato a chi ha un titolo idoneo all'accesso alla figura di architetto iunior;
  • Sezione di iscrizione nell'albo
    ovvero "Sezione B - settore "architettura" dell'albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori;
  • Competenze
    chiarite dal CNAPPC con la circolare n. 21 del 7 marzo 2013;

Le Lauree dell'architetto Junior

Di seguito elencheremo tutti i percorsi di laurea triennale che danno accesso all'esame di stato per diventare architetto iunior, dividendoli in base al vecchio e nuovo ordinalmento. Da un lato abbiamo i Diploma di Laurea e i Diplomi Universitari conseguiti secondo l'ordinamento previgente al D.M.509/99:

  • Laurea in Architettura;
  • Laurea in Architettura U.E.;
  • Laurea in Ingegneria edile architettura U.E.;
  • D. U. in Edilizia;
  • D. U. in Materiali per la manutenzione del costruito antico e moderno;

Dall'altro lato abbiamo i Diplomi di Laurea, i Diplomi Universitario, Laurea Specialistiche o Magistrali, conseguiti ai sensi del DM 509/99 e del DM 270/04, ovvero:

  • L. in classe 4 - Scienze dell'Architettura e dell'Ingegneria Edile;
  • L. in classe 8 - Ingegneria civile e ambientale;
  • L. in classe L-7 - Ingegneria civile e ambientale;
  • L. in classe L-17 - Scienze dell'architettura;
  • L. in classe L-23 - Scienze e tecniche dell'edilizia;
  • L. S. in classe 4/S - Architettura e Ingegneria Edile;
  • L. S. in classe 4/S - Architettura e ingegneria edile corrispondente alla direttiva 85/384/CEE;
  • L. S. in classe 4/S - ciclo unico - Architettura e ingegneria edile secondo direttiva 85/384/CEE;
  • L. M. in classe LM-4 - Architettura e ingegneria edile-architettura;
  • L. M. in classe LM-4 ciclo unico - Architettura e Ingegneria edilearchitettura;

Esame di Stato per Architetto Junior

Chi si trova in possesso di uno dei titoli di cui sopra può avere accesso all'esame di stato per Architetto e Paesaggista Junior, che sarà articolato in 4 prove:

  1. Prova pratica
    durante la quale sarà richiesto di sviluppare graficamente un progetto esistente o di rilievo a vista, oppure di stendere graficamente un particolare architettonico;
  2. Prima Prova Scritta
    che avrà come argomento la prova svolta in precedenza, ad esempio avere come oggetto la valutazione economica della prova pratica;
  3. Seconda Prova Scritta
    ovvero un tema o prova grafica nelle materie caratterizzanti;
  4. Prova Orale
    su quanto prodotto nelle prove scritte e nell'approfondimento delle materie trattate, ma anche sugli aspetti legislativi e deontologici della professione di architetto;

Iscrizione all'albo

Così come per il classico architetto, anche questo professionista per er poter esercitare la sua attività deve effettuare l'iscrizione all'albo professionale del CNAPPC Sezione B, settore "architettura".
Tale operazione sarà effettuabile da coloro che hanno superato con esito positivo l'esame descritto sopra e quindi si sia rivelato idoneo a svolgere la professione.
Ricordiamo che nonostante la sezione di iscrizione sia diversa, anche per l'architetto iunior viggono le regole interne all'ordine e dunque anche quanto disposto nel 2017 per l'assolvimento dell'obbligo formativo tramite le apposite linee guida.

Le competenze e mansioni dell'architetto iunior

Il CNAPPC, nel 2013, ha inviato ai Consigli provinciali degli Ordini la Circolare n. 21 del 7 marzo chiarendo quali sono le competenze dell'architetto junior e le attività che esso può svolgere.
Per quanto riguarda le attività professionali, rientrano in questo profilo:

  • attività basate sull'applicazione delle scienze, finalizzate alla collaborazione a progettazione, direzione dei lavori, stima e collaudo di opere edilizie, comprese le opere pubbliche;
  • progettazione, la direzione dei lavori, la vigilanza, la misura, la contabilità e la liquidazione di costruzioni civili semplici, con metodologie standard;
  • rilievi diretti e strumentali sull'edilizia attuale e storica;

per quanto riguarda le competenze professionali invece non ci sono restrizioni relative alle fasi del processo edilizio ma, in caso di assunzione diretta della responsabilità di progettista e/o direttore dei lavori, l'architetto iunior potrà occuparsi solo di "costruzioni civili semplici con tecnologie standardizzate".
Questo vuol dire che le sue competenze si individuano nei confini di:

  • semplicità
    non solo riferita alla tecnica costruttiva o alla costruzione in sè, ma riferita al progetto nella sua interezza;
  • applicazione di metodologie standardizzate
    definite dal CNAPPC come "quell'insieme di regole comunemente applicate alla prassi in casi analoghi a quello trattato dal professionista de quo";

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