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Bonus Barriere Architettoniche 75%: Cosa cambia nel 2024 con il decreto salva-spese?

Con il cosiddetto "Decreto Salva-Spese", il mondo delle detrazioni fiscali nel settore edilizio sta attraversando una fase di ridefinizione e il Bonus Barriere Architettoniche 2023/24 non fa eccezione. Il del bonus al 75%, infatti, si è recentemente modificato con riferimento agli interventi finalizzati al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche. Queste modifiche sono state introdotte per preservare l'integrità dei lavori del superbonus, che dal 2024 affronteranno un aggiustamento dell'aliquota. Questo cambiamento si presenta come un punto chiave per i professionisti del settore ma anche per i privati cittadini e per chiunque voglia richiedere le agevolazioni per questa tipologia di interventi. Di seguito, vengono esaminate attentamente le ultime modifiche e le opportunità ancora disponibili.

Quali sono gli interventi possibili?

Inizialmente, infatti, la detrazione copriva interventi su edifici esistenti, coinvolgendo parti comuni e singole unità immobiliari. Questi includevano la sostituzione di finiture, compresi infissi esterni, porte, pavimenti e terminali degli impianti, oltre al rifacimento o adeguamento di impianti tecnologici come servizi igienici, impianti elettrici, citofoni e impianti di ascensori. La ridefinizione ora mira a concentrare gli incentivi su aree specifiche, delineando chiaramente gli interventi ammissibili e quelli esclusi dal bonus del 75%.

Riassumendo, gli interventi a cui si applica la detrazione del 75% a seguito della ridefinizione sono quelli relativi a:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Questo comporta l'esclusione da tale agevolazione di elementi come infissi, finiture, pavimentazioni e impianti.

Asseverazione da Tecnici Abilitati: requisito chiave per il bonus

Il requisito di asseverazione da parte di tecnici abilitati rappresenta un elemento fondamentale nel contesto del Bonus Barriere Architettoniche. Tale obbligo mantiene la sua rilevanza sin dalla creazione della detrazione, e il suo rispetto è cruciale per garantire l'applicazione del beneficio.

I requisiti, stabiliti dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 14 giugno 1989, n. 236, delineano le prescrizioni tecniche indispensabili per assicurare l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e dell'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata. Questi criteri sono volti al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche, rendendo gli interventi su edifici esistenti conformi agli standard di qualità stabiliti.

Il "salva-spese" sottolinea l'importanza di questo rispetto normativo, richiedendo che il soddisfacimento dei requisiti previsti dal DM 236 sia attestato tramite un'apposita asseverazione rilasciata da tecnici abilitati. Inoltre, il "salva spese" introduce una modifica sostanziale, escludendo la detrazione al 75% per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari mirati a superare le barriere architettoniche.

In questo contesto, la figura del tecnico abilitato assume un ruolo cruciale nell'assicurare la conformità degli interventi e nel garantire che il processo di asseverazione sia affidabile e in linea con le nuove disposizioni normative.

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Sconto o Cessione del Bonus Barriere Architettoniche?

L'opzione tra lo sconto in fattura e la cessione del credito, inizialmente ampia, subisce restrizioni significative a partire dal 2024, con limitazioni mirate a razionalizzare l'accesso a tali vantaggi fiscali.

Fino al 31 dicembre 2023, c'era la possibilità di optare per lo sconto o la cessione del credito rimane aperta, permettendo ai beneficiari di godere di maggiore flessibilità. Tuttavia, per le spese sostenute successivamente a questa data, entrano in gioco nuove normative che vincolano le scelte disponibili.

A partire dal 1° gennaio 2024, l'opzione di sconto o cessione si applica specificamente a:

  • condomini impegnati in interventi sulle parti comuni, a condizione che l'edificio abbia prevalentemente destinazione residenziale;
  • villette e agli appartamenti, purché siano abitazioni principali e il richiedente la detrazione abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro.

È fondamentale notare che questo limite non si applica nel caso in cui sia presente un soggetto nel nucleo familiare del richiedente con condizioni di disabilità accertata. Il calcolo di questo reddito-soglia segue il meccanismo già stabilito dal Fondo Indigenti, basato sul cosiddetto "quoziente familiare". Quest'ultimo parametrato sui redditi complessivi e sul numero di componenti del nucleo familiare, determina se il richiedente rientra nei limiti previsti per la cessione o lo sconto in fattura del Bonus Barriere Architettoniche dal 2024 in poi.

Periodo Transitorio e Regime Precedente"

Nonostante questo, il Bonus Barriere Architettoniche, così com'era noto prima delle revisioni introdotte dal decreto "salva spese", mantiene un periodo transitorio di validità, conservando le caratteristiche originarie di un'ampia portata e di maggiori opzioni per lo sconto in fattura e la cessione del credito. Nello specifico, tale bonus continua a essere applicato alle spese sostenute per finanziare interventi qualora entro il 29 dicembre sia stata presentata la richiesta di titolo abilitativo, se necessario. Altrimenti, l'applicazione permane anche per lavori già avviati o per i quali sia stato stipulato un accordo vincolante tra le parti riguardante la fornitura di beni e servizi oggetto degli interventi, e nel caso in cui sia stato versato un acconto sul prezzo.

Questo periodo di transizione, sebbene rappresenti un tramite tra la vecchia e la nuova normativa, consente ancora ai beneficiari di godere dei vantaggi precedentemente garantiti dal Bonus Barriere Architettoniche, pur mantenendo le condizioni originali che attestano l'impegno concreto verso la realizzazione di interventi volti a superare e eliminare le barriere architettoniche.

Limite di Spesa Invariato per il Bonus Barriere Architettoniche: Dettagli e Calcolo

Nonostante le recenti modifiche apportate al Bonus Barriere Architettoniche, è importante sottolineare che il limite di spesa ammissibile rimane invariato, garantendo una continuità di detrazioni. La detrazione, tuttavia, deve essere calcolata su un ammontare complessivo che non superi i seguenti limiti:

50.000 euro per Edifici Unifamiliari o Unità Immobiliari Indipendenti Questa categoria riguarda gli edifici unifamiliari o le unità immobiliari all'interno di edifici plurifamiliari che godono di una funzionalità indipendente e dispongono di uno o più accessi autonomi dall'esterno.
40.000 euro moltiplicati per il Numero di Unità Immobiliari (2-8) Per gli edifici che presentano un numero di unità immobiliari variabile da due a otto, il limite di spesa è calcolato moltiplicando 40.000 euro per il numero totale di unità presenti nell'edificio.
30.000 euro moltiplicati per il Numero di Unità Immobiliari (Oltre 8) Negli edifici costituiti da più di otto unità immobiliari, il limite di spesa è stabilito moltiplicando 30.000 euro per il totale delle unità immobiliari presenti.

Questi limiti, seppur immutati, continuano a garantire una detrazione significativa per chi intende intraprendere interventi volti al superamento delle barriere architettoniche, assicurando al contempo un quadro chiaro e stabile per i contribuenti che desiderano usufruire del Bonus Barriere Architettoniche. In ogni caso, la possibilità di optare per la detrazione del 50% rimane sempre aperta.

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